Piazza del Plebiscito - PARTENOOPE CULTURE

Piazza del Plebiscito: Il Cuore di Napoli e i Suoi Misteri Sotterranei

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Napoli è una città dalle mille sfaccettature, e nessun luogo incarna meglio la sua grandezza e la sua storia quanto Piazza del Plebiscito. Situata nel cuore della città, questa piazza è uno dei simboli più iconici di Napoli, un’enorme distesa pedonale incorniciata da architettura neoclassica e circondata da alcuni dei suoi edifici più importanti.

Ma non è solo la superficie a nascondere tesori: il vero fascino della piazza risiede anche nel mondo sotterraneo, un ipogeo segreto che racconta una storia a lungo rimasta nascosta.

Una Cartolina

Piazza del Plebiscito è la cartolina. Imponente, maestosa e sempre brulicante di vita, è il luogo perfetto per fermarsi a scattare una foto o semplicemente perdersi nei suoi dettagli.

Da un lato c’è il Palazzo Reale, simbolo della dominazione borbonica, con le sue statue di re a vegliare sull’ingresso. Dall’altro lato si staglia la maestosa Basilica di San Francesco di Paola, con il suo colonnato semicircolare ispirato al Pantheon di Roma, che domina l’intera piazza con un’aria solenne e quasi mistica.

È uno di quei posti che, sia per i turisti che per i napoletani, evoca un senso di grandiosità e orgoglio. Ma la vera magia della piazza non è solo in ciò che si vede, ma anche in ciò che si cela al di sotto.

I Misteri Sotterranei: L’Ipogeo Sconosciuto

Sotto la superficie di Piazza del Plebiscito si nasconde un mondo segreto che pochi conoscono: un complesso sistema di cunicoli, grotte e stanze sotterranee. Questo ipogeo è stato riscoperto di recente, portando alla luce un labirinto che si intreccia con le fondamenta degli edifici sovrastanti

La scoperta riguarda l’esistenza di numerosi ambienti al di sotto della maestosa e neoclassica Basilica di San Francesco di Paola, i cui lavori di facciata furono conclusi nel 1846.
Vi è una grande sala centrale di forma circolare, con un diametro di 33,5 mt, che richiama la sovrastante basilica, costruita con la precisa funzione di ospitare le ceneri dei re delle due Sicilie, la dinastia Borbone, conservate sin dal tempo degli Angiolini nella Chiesa di Santa Chiara, in piazza del Gesú.
La particolarità di questo ipogeo è quella di avere un grande ambiente circolare voltato con una struttura a fungo che parte da una sala centrale anch’essa di forma circolare. All’interno di quest’ultima dovevano essere ospitate le tombe dei re e nell’anello esteriore gli altri membri della famiglia reale.  Scopri di più

Un Simbolo di Napoli

Piazza del Plebiscito, rappresenta alla perfezione la dualità di Napoli: da un lato, una città aperta, che vive alla luce del sole, e dall’altro, un mondo più oscuro, fatto di storie segrete e misteri sotterranei. Non è un caso che ogni angolo della piazza sembri racchiudere in sé un pezzo di storia. Dai concerti agli eventi culturali, questa piazza è un punto di riferimento per chiunque voglia vivere la Napoli più autentica e partecipare alla sua vita sociale.

La prova della Fortuna

Tra le tante tradizioni legate a Piazza del Plebiscito, ce n’è una che nessun visitatore può lasciarsi sfuggire: la “prova della fortuna”. Secondo la leggenda, chi riesce a camminare bendato dall’ingresso del Palazzo Reale fino alle due statue equestri al centro della piazza senza deviare, avrà un destino fortunato. Sembra facile? Non lasciarti ingannare: il vasto spazio e la leggera pendenza della piazza rendono questa impresa più ardua di quanto sembri!

Sia che tu sia napoletano o che stia visitando la città per la prima volta, Piazza del Plebiscito è una tappa obbligata.

È uno di quei luoghi che riesce a coniugare la storia e la modernità, il folklore e la vita di tutti i giorni. E mentre la attraversi, ricordati sempre che sotto i tuoi piedi c’è un altro mondo tutto da scoprire, fatto di passaggi segreti e leggende nascoste.

Il Palazzo Reale, la Basilica di San Francesco di Paola e l’ipogeo sotterraneo: tre motivi per cui Piazza del Plebiscito non è solo una piazza, ma un vero e proprio simbolo della Napoli più autentica.

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